
Iniziamo le interviste con i 10 finalisti di Future Frequencies Ai Music Fest con Luca Liguori, mente dietro il progetto Sail! Snarfle! Sail! (in realtà ne ha più di uno!). Capiamo dalle sua parole il processo artistico, la sua esperienza... insomma il mondo che la sua canzone porta con sé!!!
HUB: Sei tra i primi 10 di 156 partecipanti al primo festival internazionale musicale AI. Come ti senti?
SNS: Alla grande! Ho partecipato un po' per curiosità, visto che ancora in Italia siamo indietro con contest e festival di questo genere e sono molto contento di essere arrivato alle fasi finali!
HUB: Raccontaci un pò di te: chi si nasconde dietro la tua musica?
SNS: In realtà dietro questo progetto (come per tutti quelli che ho creato fino ad ora) si cela un normalissimo "gen X", cresciuto a rabbia col mondo e rock più o meno estremo. Ora, a 52 anni e con priorità della vita diverse da quando si è adolescenti, la rabbia, un pò scemata, ma mica tanto alla fine, si è trasformata più in disillusione e, se da un lato rimango positivo specialmente per dovere verso mia figlia, la mia famiglia e gli amici, d' altra parte quando suono, la scena che metto in atto è quella del me più nichilista, sarcastico e inca**ato. Nella vita faccio l' impiegato, nulla di eccezionale, ma le mie velleità ovviamente sono sempre state quelle di diventare una grande rockstar. Per questo continuo a suonare cercando di portare avanti i miei progetti musicali "analogici" o "artificiali" che siano!
HUB: La musica è sempre stata parte della tua vita?
SNS: Certamente! Fin da bambino sono sempre stato attratto dalla musica. Sono nato in una famiglia numerosa per gli standard di oggi ma in casa chi non vedeva l' ora di tornare da scuola per chiudersi in camera e mettere un disco sul piatto eravamo io e uno dei miei due fratelli, quello che inconsapevolmente mi ha iniziato al rock'n'roll (dormivamo in camera assieme e lui, che andava al liceo, mentre si preparava metteva sempre i Queen, rigorosamente in cassetta, in uno di quei registratori/riproduttori che andavano di moda negli anni '80). Per me è stato un colpo di fulmine e da quel momento in poi è stato tutto un crescendo: prima ascoltatore e collezionatore di dischi cd e cassette, poi a 13 anni mi misero un basso in mano, prestato (mai suonato prima in vita mia a parte l' orribile flauto a scuola) perché mancava il bassista per partecipare con un gruppetto di amici ad un piccolo contest di quartiere e per i miei16 anni mi regalarono un Aria Pro 2 rosso fiammante tutto mio. Da quel momento in poi la musica è entrata di diritto come principale interesse della mia vita e lì è ancora adesso, ben radicato, tanto che sono tuttora gravemente afflitto dalla famosa sindrome GAS del musicista, continuando imperterrito e anche senza averne alcun bisogno ad acquistare sempre nuovi strumenti, effetti, amplificatori, software etc, cosa che mi farà finire presto buttato fuori di casa!
HUB: Che emozioni provi quando ascolti una tua canzone finita, anche se fatta con l’AI?
SNS: Belle. Ma cosa vuol dire musica? Io non ho alcun pregiudizio su quella che chiamiamo musica, sono estremamente progressista in questo senso. Oggi mi può piacere indossare le cuffie ed ascoltare sul divano i il brano più classico che esista, il Requiem di Mozart o una pezzo dei Weather Report e domattina svegliarmi con le motoseghe di Sehnsucht degli Einsturzende Neubauten come sveglia del telefono...Lo stesso metro di misura che applico sulla musica fatta dalla AI, che dietro ci sia un prompt confezionato perfettamente da un umano oppure che sia stata lasciato fare tutto all' immaginazione artificiale. Quello che riconosco è certamente la qualità e la complessità del brano ma soprattutto se "cantato" quella dei testi. Non nascondo che parecchie cose che sto facendo con l' ausilio della AI mi toccano e commuovono per come sono venute bene, anche se non era ciò che immaginavo con l' idea iniziale.
HUB: Come è nato il brano che hai inviato per il festival?
SNS: Il brano che ho inviato "Don't you look away" fa parte di una delle 1000 facce e progetti che sto sperimentando nella creazione di musica fatta con l' ausilio dell' IA. In questo caso avendo mosso i miei primi passi come musicista nell' ambiente punk hardcore di fine anni '80 inizio '90, ho come voluto ricreare i miei esordi, ma in maniera moderna, sia per omaggiare quei tempi ma anche come se ci fosse un legame indissolubile tra il passato e il presente al di là del tempo, sospeso tra l' analogico e il digitale. La rabbia e un certo impegno anche politico che mi hanno sempre contraddistinto anche nella stesura dei testi, ci sono sempre e la mia proverbiale mancanza di diplomazia, l'ho sempre incanalata nella scrittura. Così, assieme ad altri brani folk punk, Street punk e hardcore più impegnati socialmente dal punto di vista lirico è nato l' alter ego Sail! Snarfle! Sail!
HUB: Hai un metodo particolare per lavorare con l'intelligenza artificiale musicale?
SNS: Diciamo che, grazie alla mia formazione tecnica, e soprattutto per motivi di lavoro, mi sto specializzando nel prompt engineering a livelli abbastanza elevati, pertanto cerco di fare del mio meglio in fase iniziale per evitare di fare decine e decine di prove. Per quanto riguarda la parte musicale utilizzo principalmente Suno, anche se sperimento con altre diverse piattaforme, come Udio o Aiva che mi consentono anche di controllare diversi parametri rispetto a Suno. Un occhio di riguardo come già detto lo metto nei testi, sia in italiano che in inglese, e nella strutturazione delle parti del brano.
HUB: C’è stato un momento in cui l’AI ti ha “sorpreso” artisticamente?
SNS: Sempre e da subito, essendo un entusiasta della tecnologia come dicevo anche per deformazione professionale. La rapidità dell' evoluzione dell' AI in campo multimediale è pazzesca. Prima ci si adeguerà e si capirà che non è lo strumento, ma come e da chi verrà usato a decretarne la bontà e la liceità, meglio sarà.
HUB: Come rispondi a chi dice che l’AI toglie autenticità alla musica?
SNS: Non ne faccio una tragedia, ma cerco di evitare l' inevitabile scontro. Quando uscirono i primi synth ci fu chi ne fece una tragedia. Non era musica artificiale quella? L'uomo purtroppo è sempre spaventato dalle novità. In Italia poi soffriamo un gap enorme riguardo alla comprensione delle dinamiche di come e verso dove vanno la società e il mondo stesso, ancora di più riguardo alla tecnologia. Preferisco far parlare le mie creazioni e aspettare che i più curiosi si facciano e mi facciano delle domande. A quel punto so che il mio interlocutore sarà pronto ad ascoltare la risposta sul perchè l'AI non solo non toglierà autenticità alla musica e la implementerà, ma porterà anche ad una grande democratizzazione: tutti potranno avere la possibilità di esprimersi con essa, anche chi avrà meno possibilità economiche. La differenza la farà la qualità dei contenuti.
HUB: In queste domande abbiamo usato la parola artista...Ti reputi un artista?
SNS: Si, mi reputo un artista. Chiunque crei qualcosa lo è. Certo forse in futuro la definizione di "artista" subirà dei cambiamenti inevitabili per adeguarsi e ci saranno molti ostacoli da superare. Il cambiamento è ineluttabile, una società che non cambia non evolve. Viviamo i mala tempora, è necessario che anche gli artisti si evolvano nella forma e nella sostanza.
HUB: Usa questo spazio dedicato come meglio credi!
SNS: Saluto e ringrazio tutti quelli che mi hanno sostenuto e supportato, anche in questa piccola impresa ricca di soddisfazioni, la mia compagna e mia figlia (le uniche che credono veramente in tutte le mie fallimentari imprese eheheheh!), la mia famiglia e i miei amici. Un ringraziamento sentito a tutto lo staff di Future Frequencies Ai Music Fest e Orobica Edizioni Musicali, che mi hanno dato l' opportunità di partecipare e mettere in vetrina il mio lavoro, sperando di poter nuovamente partecipare e collaborare ancora ad iniziative come questa! A presto!

DON'T YOU LOOK AWAY
(Lyrics: L. Liguori - 2025)
Red-haired punk with breath that makes you choke,
runs his crew, that bully's no joke.
With dogs in tow, he threatens all he sees,
hands out pain or treats just as he pleases.
Hey!Hey!Hey!Hey!
Hey!Hey!Hey!Hey!
In schools where power's weeds take root and spread,
among the broken desks, dreams end up dead.
Big shots feast with never-ending greed,
while smaller folks get crushed beneath their need.
Stand tall now, don't you look away,
powerful crush those who can't push back today.
Together we rise, though they laugh at our call,
no ruler or boss will make us fall!
As time rolls on, that kid grows old,
in fancy clothes, same twisted smile, cold.
With cash as god, protected by his wealth,
still hunting blood, unchanged beneath his stealth.
Back home the park now withers, fades away,
while suits in office towers laugh and play.
But when our rage comes crashing like a flood,
for trees we loved, our verses shake with blood.
Stand tall now, don't you look away,
powerful crush those who can't push back today.
Together we rise, though they laugh at our call,
no ruler or boss will make us fall!
Our voices join, our hands lock tight,
our banners soar like birds in flight,
the big shots shake, their lies fall flat,
when we stand as one, there's power in that.
It's not a fairy tale where evil repents,
it's the true story of those who fight every day!
From the streets to the squares, the furious anger,
the strength of a new return grows!
Stand tall now, don't you look away,
powerful crush those who can't push back today.
Together we rise, though they laugh at our call,
no ruler or boss will make us fall!
Stand tall now, don't you look away,
powerful crush those who can't push back today.
Together we rise, though they laugh at our call,
no ruler or boss will make us fall!
Hey!Hey!Hey!Hey!
Hey!Hey!Hey!Hey!