
Continuiamo le nostre interviste ai finalisti, questa volta tocca a Nadja Morea che illustrerà il suo mondo e l' inaspettata top 10 a Future Frequencies AI Music Fest.
HUB: Sei tra i primi 10 di 156 partecipanti al primo festival internazionale musicale AI. Come ti senti?
NM: E' sicuramente un'emozione forte, non tanto per la classifica in sé, quanto perché questo riconoscimento arriva per un brano che nasce da qualcosa di molto intimo. Sapere che quel messaggio ha toccato altre persone, anche in un contesto così innovativo come un festival musicale legato all'intelligenza artificiale, è veramente emozionante: rappresenta un piccolo passo, ma significativo.
HUB: Raccontaci un pò di te: chi si nasconde dietro la tua musica?
NM: Dietro la mia musica c’è una persona che ha scelto di raccontarsi usando la voce per attraversare le proprie fragilità. Scrivo di ciò che conosco, delle mi esperienze, dei silenzi, dei bivi che inesorabilmente troviamo durante la nostra vita. Non mi interessa apparire, mi interessa arrivare.
HUB: La musica è sempre stata parte della tua vita?
NM: Scrivere non è mai stato un sogno, ma bisogni. Però, per molto tempo, ho avuto la sensazione che non bastasse: le dinamiche discografiche, spesso più interessate all’immagine che alla sostanza, hanno remato contro. Troppo di questo, troppo poco di quello, mai abbastanza "vendibile". A un certo punto ho capito che non dovevo aspettare il permesso di nessuno per fare musica, con tutti i limiti che ho. E da lì, ho iniziato davvero.
HUB: Che emozioni provi quando ascolti una tua canzone finita, anche se generata dall’AI?
NM: L’intelligenza artificiale è solo uno strumento: se c’è sincerità nell’intenzione dell'autore, arriva comunque. Quello che sento non è freddo o artificiale, anzi, è come se una parte di me, anche la più nascosta, avesse trovato una forma concreta. C’è sempre un momento in cui mi emoziono, anche solo per una sola parola, un suono, un respiro che suona esattamente come lo sentivo dentro.
HUB: Come è nato il brano che hai inviato per il festival?
NM: Il brano è nato anni fa in un momento di ricostruzione personale, cercando di trasmettere la fatica quotidiana di rimettere insieme i pezzi. Insomma...tocco il tema della ricrescita personale in modo realistico.
HUB: Hai un metodo particolare per lavorare con l'intelligenza artificiale musicale?
NM: Per me è ancora una novità, un terreno di sperimentazione. Non ho un metodo fisso: adatto il processo al contesto, ma cerco sempre strumenti che mi permettano di guidare il pezzo secondo una visione personale, non solo secondo logiche del programma. Dietro c’è anche molto studio: secondo me bisogna trovare un equilibrio tra scelte stilistiche e risposta emotiva umana. Se questa connessione manca, il brano può essere tecnicamente corretto, ma emotivamente vuoto.
HUB: C’è stato un momento in cui l’AI ti ha “sorpreso” artisticamente?
NM: Mi ha sorpreso soprattutto nella resa vocale: l’estensione e la dinamica che riesce a gestire in certi passaggi sono impressionanti. A volte restituisce sfumature emotive che non mi aspettavo.
HUB: Come rispondi a chi dice che l’AI toglie autenticità alla musica?
NM: Credo che l’autenticità non dipenda dallo strumento, ma da chi lo usa. L'intelligenza artificiale da sola non dice nulla: è la direzione artistica che fa la differenza. E poi, parliamoci chiaro: in un’industria dove certi "plagi" vengono chiamati "tributi", parlare di autenticità suona quasi "romantico"... L'importante è che la musica arrivi, che smuova emozioni. E se lo fa, è autentica, punto.
HUB: In queste domande abbiamo usato la parola artista...Ti reputi un' artista?
NM: Artista è una parola che porto con cautela. Non so se lo sono...ma so che uso la musica per dire la verità, anche quando fa male o non suona bene. Se essere artista significa cercare senso nel caos e trasformarlo in qualcosa che parla anche agli altri, allora forse sì. Ma preferisco lasciare che siano le canzoni a dirlo.
HUB: Usa questo spazio dedicato come meglio credi!
NM: Grazie per aver dato spazio a questo progetto, che cammina piano ma cerca di arrivare in profondità. Un grazie anche alla giuria e a chi ha ascoltato il brano con attenzione e cuore. Auguro a tutti i partecipanti di continuare a creare musica che risuoni davvero, al di là delle mode e dei numeri!
GOCCE DI ALBA
(Lyrics: N. Morea - 2025)
Piove su un vetro rotto
Il silenzio mi ha preso quasi tutto
Ogni passo è un’eco lontana
Un peso che mi tiene per mano.
Ma tra le spine trovo un sentiero
Un raggio chiaro nell'ombra
Il cuore batte, fragile e vivo
E scavo ancora per sentirmi io.
Dalle ceneri mi alzo piano
Un’ala spezzata nella mano
Non è la fine, è solo un confine
Io sono il fuoco che ora splende.
Ora il vento spazza il cielo
Porto il segno di quel gelo
Dalle crepe sorge un’alba
La mia voce rompe quel rumore.
Dalle ceneri mi alzo piano
Un’ala spezzata nella mano
Non è la fine, è solo un confine
Io sono il fuoco che ora splende.
Ogni lacrima, ogni pianto
La sofferenza e ogni dolore
Diventano l'ombra della mia luce.
Dalle ceneri mi alzo piano
Un’ala spezzata nella mano
Non è la fine, è solo un confine
Io sono il fuoco che ora splende